Bolli stranieri su francobolli italiani

Un oggetto postale in partenza da una località italiana deve essere affrancato con francobolli italiani, che sono gli unici considerati validi nel territorio nazionale per affrancare la corrispondenza. I francobolli sono quindi obliterati dalle Poste Italiane in occasione della lavorazione dell’oggetto, nel suo tragitto tra l’ufficio di origine e la destinazione. In generale, nessuna Amministrazione Postale riconosce come validi ed oblitera i francobolli di altri paesi: i francobolli italiani sono obliterati soltanto da bolli datari riconducibili ad uffici postali o a funzionari postali italiani. Le eccezioni universalmente accettate sono la posta in partenza da navi di paesi stranieri che offrono servizio postale e il rientro nel paese di origine della risposta per le cartoline postali internazionali con risposta pagata. In questa pagina si presentano due eccezioni specificamente italiane.


GLI AMBULANTI SVIZZERI A DOMODOSSOLA

Gli uffici postali ambulanti, molto comuni in Italia e presentati nella pagina qui linkata, erano in composizione anche ai treni internazionali. Ogni ufficio, però, era autorizzato ad accettare la corrispondenza soltanto nelle località appartenenti al proprio paese di origine. In particolare, nei treni internazionali tra Italia e Svizzera in cui viaggiavano gli uffici postali ambulanti svizzeri, questi dovevano tenere chiuse le proprie buche delle lettere durante il transito in Italia, al fine di non accettare corrispondenza in partenza. Vi fu però un accordo tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Svizzera, che permetteva l’apertura delle buche delle lettere nella breve tratta tra il Confine di Stato e Domodossola verso l’Italia o da Domodossola al Confine di Stato verso la Svizzera, accettando “una limitata quantità di corrispondenza”. Il materiale, in partenza da località italiane e affrancato quindi con francobolli italiani, era lavorato a bordo dell’ambulante svizzero ed i francobolli erano annullati con i bolli svizzeri in dotazione. E’ quindi possibile trovare:

– corrispondenza da Iselle o Varzo (…ed anche da Domodossola?) destinata a località italiane, affrancata con francobolli italiani in tariffa per l’interno annullati col bollo dell’ambulante svizzero,
– corrispondenza da Domodossola, Varzo o Iselle per destinazioni svizzere o altri paesi europei, affrancata con francobolli italiani in tariffa per l’estero annullati col bollo dell’ambulante svizzero.

Le considerazioni sopra esposte sono desunte da una pagina di Marino Bignami sul suo sito Posta e Società e da un’altra pagina dello stesso autore sul sito Il Postalista. Le corrispondenze destinate in Italia a me note, alcune delle quali sono presentate anche nei link sopra citati, risalgono tutte all’epoca del Regno. La corrispondenza diretta in Svizzera mostrata da Marino Bignami su Il Postalista è una lettera del 1951. L’oggetto sotto esposto è una lettera primo porto per l’estero affrancata con il 60 lire Antonio Canova spedita da Domodossola per la Svizzera il 5 agosto 1957: si tratta dell’ultima data finora nota. Tutti gli oggetti noti riportano l’annullo dell’ambulante n° 45 (come nel caso sotto presentato) o n° 142.


FRANCOBOLLI ITALIANI ANNULLATI A SAN MARINO PER ERRORE

Una seconda eccezione riguarda la Repubblica di San Marino, per la quale c’è un accordo in vigore che riguarda le corrispondenze affrancate con francobolli italiani imbucate nella Repubblica di San Marino.
I francobolli italiani non sono postalmente validi a San Marino: la corrispondenza in partenza dovrebbe risultare non affrancata e dovrebbe essere tassata di conseguenza. Per questo tipo di materiale, però, al posto della tassazione, la prassi è il trasporto all’ufficio postale di Rimini: lì le Poste Italiane prendono il carico gli oggetti, provvedono all’annullo dei francobolli italiani e si prendono cura del trasporto degli oggetti a destinazione. Gli oggetti postali in partenza da San Marino con francobolli italiani possono essere trattati in tre modi diversi:
– nessuna apposizione di bolli a San Marino, trasporto a Rimini, annullo di Rimini,
– apposizione di bollo di transito a San Marino che non oblitera l’affrancatura italiana, trasporto a Rimini, annullo di Rimini,
– annullo, per errore, dei francobolli italiani direttamente a San Marino.

Per la corrispondenza del primo tipo non c’è nessun segno che indichi che il percorso dell’oggetto ha avuto origine a San Marino. E’ possibile affermare che l’esemplare sotto riportato (una lettera primo porto apparentemente spedita da Rimini il  per Padova) è stata imbucata a San Marino e quindi trasferita d’ufficio a Rimini solo perché l’ho imbucata io personalmente a San Marino.

Per la corrispondenza del secondo tipo, è presente il bollo sanmarinese a testimonianza della lavorazione dell’oggetto nella Repubblica di San Marino. Non potendo le poste sanmarinesi annullare il francobollo italiano, l’oggetto è portato a Rimini, dove è preso in carico dalle Poste Italiane, titolate ad annullare il francobollo. L’oggetto sotto riportato è una lettera primo porto spedita il 3 novembre 1979 da San Marino per Padova, affrancata con il 170 lire Siracusana. Lavorata a San Marino, il giorno stesso è transitata a Rimini, dove il francobollo è stato annullato:

La corrispondenza del terzo tipo deriva da un errore commesso dalle poste sanmarinesi, che hanno erroneamente preso in carico ed annullato della corrispondenza affrancata con francobolli italiani. Ed è proprio in caso di questo errore che si ha l’annullo straniero – sanmarinese, in questo caso – sul francobollo italiano. L’oggetto sotto riportato è una lettera primo porto spedita il 22 maggio 1979 per Bologna, affrancata con il 170 lire Vittorino da Feltre.

Perché citare questa specifica situazione frutto di un errore? In effetti, annullare per errore francobolli italiani con un bollo straniero potrebbe accadere in ogni altro stato del mondo. Però: solo per la Repubblica di San Marino esiste una specifica consuetudine che prevede di bollare comunque il materiale a San Marino (senza annullare), per poi trasferirlo a Rimini, da dove sarà poi recapitato senza tasse; in ogni altro paese del mondo, in assenza di queste regole, l’errore avrebbe una genesi completamente diversa.


Nota bibliografica: in merito alla cessazione del servizio di ambulante ferroviario in Svizzera nel 2004, si consulti CARGO, la rivista di logistica di SBB Cargo, n° 4 2004, consultabile al seguente url: https://www.sbbcargo.com/content/dam/internet/cargo/all/medien/publikationen/it/Rivista-404.pdf.sbbdownload.pdf