Avviso di ricevimento

L’avviso di ricevimento, anche noto come ricevuta di ritorno, è un oggetto postale costituito da uno specifico modulo compilato dal mittente di un oggetto registrato (raccomandata, assicurata, pacco, vaglia) perché viaggi con l’oggetto postale, sia controfirmato dal destinatario e quindi restituito al mittente.

Avvisi di ricevimento per l’interno:
tra il 1° aprile 1945 ed il 31 gennaio 1946: 2 lire
tra il 1° febbraio 1946 ed il 24 marzo 1947: 4 lire
tra il 25 marzo 1947 ed il 31 luglio 1947: 6 lire
tra il 1° agosto 1947 ed il 10 agosto 1948: 10 lire
tra l’11 agosto 1948 e il 9 aprile 1949: 15 lire
tra il 10 aprile 1949 ed il 31 agosto 1959: 20 lire
tra il 1° settembre 1959 ed il 31 luglio 1965: 25 lire
tra il 1° agosto 1965 ed il 15 agosto 1967: 30 lire
tra il 16 agosto 1967 ed il 24 marzo 1975: 40 lire
tra il 25 marzo 1975 ed il 31 dicembre 1975: 70 lire
tra il 1° gennaio 1976 ed il 31 ottobre 1976: 100 lire
tra il 1° novembre 1976 ed il 31 dicembre 1980: 120 lire
tra il 1° gennaio 1981 ed il 30 settembre 1981: 150 lire
tra il 1° ottobre 1981 ed il 30 settembre 1982: 200 lire
tra il 1° ottobre 1982 ed il 31 gennaio 1983: 300 lire
tra il 1° febbraio 1983 ed il 31 maggio 1984: 350 lire
tra il 1° giugno 1984 ed il 12 novembre 1985: 400 lire
tra il 13 novembre 1985 ed il 15 novembre 1986: 550 lire
tra il 16 novembre 1986 ed il 29 febbraio 1988: 600 lire
tra il 1° marzo 1988 ed il 31 dicembre 1989: 650 lire
tra il 1° gennaio 1990 ed il 30 giugno 1990: 700 lire
tra il 1° luglio 1990 ed il 4 maggio 1997: 750 lire
tra il 5 maggio 1997 ed il 31 dicembre 2001: 800 lire

Era possibile richiedere servizi accessori per l’avviso di ricevimento. In questa pagina vi sono alcuni esempi. Discorso a parte è per gli atti giudiziari, per i quali la raccomandazione dell’avviso di ricevimento era obbligatoria, si includeva nella tariffa e si assolveva con francobolli da apporre sulla busta degli atti.

Per l’avviso di ricevimento si poteva utilizzare:
– il modulo ufficiale standard delle Poste per l’interno, il Mod. 23-I
– altri moduli prodotti dalle Poste,
– un intero postale,
– un modulo autoprodotto da privati.

Per quanto riguarda il modulo ufficiale utilizzato dalle Poste Italiane, vi furono tra il 1946 ed il 2001 decine di tipi e sottotipi diversi. Con la collaborazione dell’amico A.D. è stata sviluppata la seguente lista dei principali tipi in uso, distinguendoli in funzione della simbologia e della denominazione. Questa lista è un’edizione sintetica di una catalogazione più estesa effettuata da Emanuele Gabbini e citata in bibliografia. Non avendo una data specifica di termine della validità, i modelli potevano essere anche usati tardivamente.
1- Mod.23 con stemma del Regno d’Italia,
2- Mod.23 con stemma del Regno d’Italia cancellato,
3- Mod.23 senza stemma con anno era fascista (R.S.I.),
4- Mod.23 con stemma del Regno d’Italia senza fasci (Luogotenenza),
5- Mod.23 Luogotenenza senza stemma,
6- Mod.23 Repubblica Italiana senza emblema,
7- Mod.23 con l’emblema della Repubblica,
8- Mod.23 con l’emblema della Repubblica al verso,
9- Mod.23 con il Corno di Posta al verso,
10- Mod. 23 con l’emblema della Repubblica al verso e abbreviazione “P.T.”,
11- Mod.23 dicitura A.R. al recto ed emblema della Repubblica al verso,
12- Mod.23 con emblema della Repubblica e “Amministrazione P.T.”,
13- Mod.23 con scritta “Poste Italiane”,
14- Mod.23 nuovo simbolo “Lettera Volante”,
15- Mod.23 con “Lettera Volante” e valori in lire e in euro negli importi
16- Mod.23 senza stemmi, dicitura “Poste Italiane” e annotazione “Affrancatura Pagata”.

Questa elencazione non considera i modelli bilingui che sono stati messi a disposizione dell’utenza negli uffici dell’Alto Adige.


Note bibliografiche
La principale fonte di informazioni per l’Avviso di Ricevimento è la monografia di Emanuele GabbiniL’Avviso di Ricevimento nella Repubblica Italiana”, pubblicata in proprio nel 1998; in seguito a questa pubblicazione, Gabbini ha montato l’omonima collezione presentata a GIFRA Ravenna 2004 e consultabile a questo link (URL visitato nel luglio 2018) nel sito dell’ISTITUTO DI STUDI STORICI POSTALI “Aldo Cecchi”.

Per quanto riguarda la simbologia del Regno e della Repubblica, lo scudo con la Croce di Savoia contornato da fregi prende il nome di Stemma del Regno d’Italia (così denominato in questa pagina di Wikipedia che cita la deliberazione della Consulta Araldica) mentre il simbolo della Repubblica prende il nome di Emblema della Repubblica Italiana (così definito in questa pagina ufficiale del Quirinale in cui è descritto).