10 lire Democratica ardesia

Il francobollo grigio ardesia da 10 lire della serie Democratica fu emesso il 1° ottobre 1945 e restò valido soltanto fino al 31 dicembre 1947, per un totale di 2 anni e 3 mesi.  La sua vita così breve è legata alla scoperta di una falsificazione, che costrinse a toglierlo dalla circolazione ed a sostituirlo con un altro valore da 10 lire con vignetta e colore differenti (10 lire arancio). Con la Gazzetta Ufficiale del 25 febbraio 1948 fu pubblicato il decreto di proroga della validità fino al 30 aprile 1948.

Tra il 1° febbraio 1946 ed il 24 marzo 1947 la soprattassa per la raccomandazione di una corrispondenza chiusa era di 10 lire, mentre l’affrancatura di una lettera primo porto si assolveva con 4 lire: la lettera primo porto raccomandata si affrancava quindi con 14 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Venezia il 1° febbraio 1947 per Firenze e la tariffa del primo porto fu assolta con un 4 lire Avvento della Repubblica.

I porti successivi al primo si affrancavano con ulteriori 4 lire ogni 15 grammi di peso in più: la lettera secondo porto raccomandata si affrancava quindi con 4 + 4 + 10 = 18 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Petritoli il 19 luglio 1946 per Ascoli Piceno e fu utilizzato a scopo di smaltimento un blocco da 20 valori del 15 centesimi Luogotenenza.


La lettera terzo porto fuori distretto si affrancava con 4 x 3 = 12 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Smerillo il 14 maggio 1946 per Ascoli Piceno, dove giunse il giorno successivo. Il 10 lire ardesia fu integrato anche da un valore della Repubblica Sociale Italiana soprastampato con il nuovo valore.


Tra il 1° febbraio 1946 ed il 24 marzo 1947 la tariffa per affrancare una cartolina fuori distretto era di 3 lire mentre la soprattassa per la raccomandazione di corrispondenze aperte ammontava a 5 lire e la sovrattassa per il recapito espresso ammontava a 10 lire: la cartolina fuori distretto raccomandata espresso si affrancava quindi con 18 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Pescara l’8 agosto 1946 per Milano.

Sempre nello stesso periodo la tariffa per affrancare i manoscritti ammontava a 5 lire. Come la cartolina sopra esposta, anche i manoscritti godevano della soprattassa ridotta di 5 lire per la raccomandazione di corrispondenze aperte: i manoscritti raccomandati si affrancavano quindi con 10 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Napoli il 16 marzo 1946 per la città.


Tra il 1° agosto 1947 ed il 10 agosto 1948 la tariffa per affrancare una lettera primo porto era di 10 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Torre del Greco il 13 agosto 1947 per Napoli, dove giunse il giorno stesso.

L’esemplare sotto riportato fu spedito da Napoli il 4 luglio 1948 per la città, ben oltre la scadenza della proroga della validità. L’affrancatura non fu inizialmente considerata valida, tanto che si appose il timbro con la T maiuscola destinato alle corrispondenze tassate; la tassa, però, non fu poi applicata e la T fu cancellata con un tratto di matita.

L’esemplare sotto riportato fu spedito da Torino (annullo con targhetta) il 30 settembre 1947 per Saint Vincent, dove giunse il successivo 1° ottobre.

Quando la tariffa per affrancare una lettera prima porto ammontava a 10 lire, i porti successivi si affrancavano con ulteriori 10 lire per ogni 15 grammi in più: la lettera secondo porto si affrancava quindi con 10 + 10 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Carloforte il 19 settembre 1947 per Napoli, dove giunse il 22 settembre successivo.

La lettera terzo porto si affrancava con 3 x 10 = 30 lire. L’esemplare sotto riportato, diretto a Napoli, ebbe i francobolli annullati dal natante Olbia Civitavecchia il 27 novembre 1947 e fu datato in arrivo con una targhetta.

La lettera sesto porto si affrancava con 6 x 10 = 60 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Venezia il 13 novembre 1947 per Napoli.

Sempre nello stesso periodo, la soprattassa per la raccomandazione di una corrispondenza chiusa era di 20 lire: la lettera primo porto raccomandata si spediva quindi con 30 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Empoli il 29 settembre 1947 per Torino, fu bollato sul retro in transito dall’ambulante Roma Torino lo stesso giorno ed in arrivo a Torino il giorno successivo.


Sempre tra il 1° agosto 1947 ed il 10 agosto 1948, la tariffa per affrancare un avviso di ricevimento era di 10 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Monselice il 28 agosto 1947 in accompagnamento ad una raccomandata diretta a Sant’Elena di Este, dove fu timbrato sul retro il giorno successivo. Si noti l’avviso di ricevimento prodotto da privati.

L’esemplare sotto riportato fu spedito da Pescara il 25 febbraio 1948 in accompagnamento ad una raccomandata diretta ad Ostuni, dove giunse il 27 febbraio successivo.

Poco comune uso nel primo giorno in cui era riammesso l’uso postale del francobollo prima della cessazione definitiva della validità, prorogata al 30 aprile successivo proprio con la Gazzetta Ufficiale pubblicata il 25 febbraio 1948.


USI PER L’ESTERO

Tra il 1° aprile 1946 ed il 31 agosto 1947 la tariffa per affrancare una lettera primo porto per l’estero era di 15 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Firenze il 21 ottobre 1946 per la Svizzera; tre giorni dopo fu apposto un altro datario di Berna (24 ottobre) al momento di una rispedizione all’interno della città.

Tra il 1° aprile 1946 ed il 31 agosto 1947 la tariffa per l’invio di una cartolina diretta all’estero era di 10 lire. L’esemplare sotto riportato fu spedito da Milano (annullo con targhetta) il 30 maggio 1947 per l’Austria, dove fu sottoposto a censura a destinazione (normale trattamento di tutta la corrispondenza in ingresso nel paese fino al 1953).


Nota bibliografica: per la storia del falso 10 lire e delle decisioni che portarono alla sua messa fuori corso i dettagli si trovano in F. Filanci, D. Bogoni “La serie della ricostruzione – Democratica“, Poste Italiane, seconda edizione del marzo 1995. In particolare emerge che il francobollo fu fuori corso tra il 1° gennaio 1948 ed il successivo 25 febbraio, quando fu pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto di proroga della validità fino al 30 aprile successivo. Dopo quest’ultima data fu definitivamente fuori corso.